La chiesa di S. Antonio Abate nel 1741

Un momento dello scavo archeologico dei resti della chiesa di Sant'Antonio Abate in piazza Garibaldi (gennaio 2007)
Un momento dello scavo archeologico dei resti della chiesa di Sant’Antonio Abate in piazza Garibaldi (gennaio 2007)

Durante la visita effettuata nel giugno di quell’anno, risultano interessanti informazioni circa questa chiesa oggi non più esistente in piazza Garibaldi, mentre il suo nome resta in alcuni vicoli che da essa si dipartono. Data l’importanza della chiesa parrocchiale, tutto avvenne alla presenza dei fedeli e secondo il cerimoniale previsto. Ecco gli altari esistenti all’interno: altare della Santissima Annunziata (furono benedette le reliquie di S. Antonio Abate e S. Adriano Martire), l’altare maggiore («altare maius»), l’altare di S. Claudio, l’altare della Santissima Vergine del Rosario, l’altare di S. Carlo, l’altare della Santissima Annunciazione, l’altare di S. Gaetano, l’altare di S. Antonio Abate. A conclusione fu visitata la sacrestia, raccomandando di rafforzare le mura pericolanti. Nello stesso giorno fu effettuata la visita alla chiesa della Santissima Annunziata e di S. Adriano, detta delle Monachette, perché vi era il Monastero delle monache Benedettine. Anche in questa occasione c’erano molti fedeli che ricevettero la benedizione. Fu visitato il «corpo di S. Vincenzo Martire», l’altare maggiore e l’altare della Beata Maria Vergine della Concezione. Ancora nello stesso giorno fu visitata la chiesa di Santa Maria in Pantano («nuncupata», cioè detta in Pantano) che credo fosse quella scomparsa nell’omonima piazzetta, dotata di un unico altare. «Adest Pinnaculum cum campanula», cioè c’è un piccolo campanile con una campanella. Il 27 aprile fu visitato l’oratorio di S. Giuseppe («Oratorium Sancti Josephi»), eretto come Confraternita, i cui aderenti indossano una cappa di colore verde («societas quae habet usum capparum coloris viridis»). Sono informazioni che ci danno un’idea esatta delle consuetudini del passato.

Fiorella Conti

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