Un libro su Pertini per un confronto con Mattei su Resistenza e crescita italiana

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La presidente della Fondazione “Mattei” Giusy Foglia apre la serata con il suo saluto

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Matelica – Un libro che suscita emozioni «Il viaggio. Sandro Pertini fra i giovani e il popolo» di Enrico Cuccodoro, docente di Diritto costituzionale all’Università del Salento, presentato ieri sera a Palazzo Ottoni, in occasione di un evento culturale promosso da Comune di Matelica e Fondazione “Enrico Mattei”, alla presenza, oltre dell’autore, anche del sindaco Alessandro Delpriori, della presidente della suddetta Fondazione Giusy Foglia, del prof. Antonio Trecciola dell’I.C. “E. Mattei”, del giornalista e promotore dell’incontro Alessio Botticelli. Proprio quest’ultimo ha letto i messaggi che hanno omaggiato la presentazione del libro, che proprio ieri è stato presentato anche ad Ancona, presso la sede regionale dell’Anpi. Soddisfazione per l’evento riuscito è stata espressa dalla presidente Foglia, mentre il sindaco ha affermato che «questa iniziativa è inserita nell’ambito del progetto di crescita culturale e di riscoperta della figura di Enrico Mattei e che porterà presto alla nascita a Matelica di un museo dedicato alla sua storia professionale e umana, grazie a materiale in parte inedito offerto dall’Eni, con la quale abbiamo intrecciato di nuovo i rapporti di recente». All’autore del libro e al prof. Trecciola poi l’analisi delle figure del presidente della Repubblica Pertini, del fondatore dell’Eni appunto «e di Adriano Olivetti: tre personaggi che consideravano, appunto, indispensabile per lo sviluppo del Paese il rapporto costruttivo nella società con i giovani, vero capitale da spendere per un domani di prosperità e di crescita. Il dialogo, l’impegno e le varie prospettive politico-economiche e sociali, pur originate da esperienze e storie personali differenti li hanno accumunati in programmi e realizzazioni di saggia politica, destinati ad aprire piste insperate e a suscitare entusiasmo e seguito d’ideali e di modelli nella ricostruzione post bellica, con lungimiranza e capacità profetica di precorrere i tempi, non per questo utopiche, ma sempre realistiche. L’Italia di oggi deve a loro gratitudine per genialità, coraggio e fedeltà a ideali di libertà, giustizia sociale e ricerca del bene comune».

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